3.2 IL PIERCING
     
3.2.1 VISIO
3.2.2 CORPO
3.2.3 GENITALI MASCHILI
3.2.4 GENITALI FEMMINILI
 

3 - Genitali maschili:

a) Prince Albert
b) Ampallang
c) Apadravya
d) Dydoes
e) Frenum
f) Foreskin (prepuzio)
g) Hafada
h) Guiche



a) PRINCE ALBERT

Deve il suo nome al principe Alberto d’Inghilterra, consorte della regina Vittoria, che pare lo avesse adottato come espediente per mantenere il prepuzio arretrato, e dunque pulito, per non offendere la regina. Si tratta di un anello infilato, verticalmente, nella punta del pene, l’anello viene inserito dall’uretra per arrivare alla base del glande. Si tratta di un piercing che non presenta problemi particolari, che cicatrizza rapidamente ed esalta il piacere sessuale in entrambi i partner.

b) AMPALLANG

E’ un piercing non ancora molto diffuso in Occidente, mentre lo è nelle isole indonesiane, tra alcune tribù del Borneo, dove viene inserito nel corso di un rito di iniziazione. Si tratta dell’inserimento di una barretta che attraversa orizzontalmente la punta del pene. Ha un periodo di guarigione piuttosto lungo (almeno sei mesi).

c) APADRAVYA

E’ un piercing di più difficile esecuzione, che attraversa il pene verticalmente, in modo che l’estremità inferiore fuoriesca dalla base del pene. Il Kamasutra ne parla come di una fonte di supremo piacere per entrambi i partner. La sua cicatrizzazione richiede alcuni mesi.

d) DYDOES

Si tratta dell’inserimento verticale di barrette d’acciaio attorno al bordo del glande. Questo tipo di piercing richiede la circoncisione ed un periodo piuttosto lungo (4-6 settimane) per la cicatrizzazione. L’uso dei dydoes ha, fra l’altro, origini piuttosto recenti.

e) FRENUM

“ (…) è un piercing di origine europea, usato a suo tempo sia come stimolatore sessuale che come garanzia di una sicura castità.”[76] Si tratta dell’inserimento di un anello nella pelle alla base del glande, in modo che esso circoscriva la punta del pene.

f) FORESKIN

Prevede l’introduzione, in senso orizzontale, di un anello nel prepuzio. In alcuni casi, oltre che come stimolatore sessuale, viene usato per garantire la castità. In quest’ultimo caso, l’anello è provvisto di lucchetto, che, chiudendo il prepuzio, impedisce l’uscita del glande. Tale operazione, conosciuta come “infibulazione”, era particolarmente diffusa fra gli schiavi della Roma e della Grecia antiche[77], dove questo tipo di schiavitù veniva preferito agli eunuchi in quanto non avrebbero comunque potuto far violenza alle donne libere né ai ragazzi, ma, a differenza di questi ultimi, godevano di ottima salute e conservavano la forza fisica maschile.
L’infibulazione veniva del resto praticata anche sulle schiave, per evitare rischi di gravidanze indesiderate.
Questo tipo di piercing, inoltre, comportando erezioni particolarmente dolorose, allontanava, qualunque desiderio sessuale e, di riflesso, concentrava le energie degli schiavi infibulati esclusivamente sui lavori a cui erano sottoposti.

g) HAFADA

Di origine araba, è un piercing praticato all’adolescente, all’interno di un preciso contesto cerimoniale, che ne segna l’entrata nella società adulta. Esso consiste nell’introduzione superficiale di uno o più anelli sul lato dello scroto, fra testicolo e radice del pene.

h) GUICHE

E’ molto diffuso nelle isole del Pacifico meridionale, dove viene praticato nel corso di un rito di iniziazione. Esso consiste nell’introduzione di un anello o una barretta attraverso la pelle sottile fra lo scroto e l’ano. E’ uno dei piercing di più difficile realizzazione.



[76] Steele-Pennyman A., Piercing…op. cit, pp.36-37.
[77] http://bmezine.com/culture/981115/slave.html

3.2.1 VISIO
3.2.2 CORPO
3.2.3 GENITALI MASCHILI
3.2.4 GENITALI FEMMINILI