3.2 IL PIERCING
     
3.2.1 VISIO
3.2.2 CORPO
3.2.3 GENITALI MASCHILI
3.2.4 GENITALI FEMMINILI
 

1 - Viso:

a) Labrets
b) Ears (orecchie)
c)
Septum
d) Nostril (narice)
e) Eyebrow (sopracciglio)
f) Bridge
g) Tongue
h) Cheek

a) LABRETS

Si tratta di fori praticati a metà del labbro inferiore e gradualmente allargati.
Fra Eschimesi e Aleuti erano molto diffusi, sia fra gli uomini che fra le donne. In questi casi, 20 giorni dopo la nascita veniva praticata una prima incisione per l’inserimento del labret, quindi il neonato veniva sottoposto ad un bagno purificatore. A questa incisione preparatoria, seguiva il vero e proprio inserimento del labret, che segnava un vero e proprio rito di passaggio nel mondo degli adulti, con il quale il ragazzo iniziava la sua trasformazione in cacciatore, la ragazza in donna da marito.
Presso i Tlingit, abitanti di una zona del nord-ovest americano, i labret erano caratteristici delle donne, delle quali, al di là della loro funzione ornamentale, denunciavano il grado sociale all’interno del gruppo. Per i Tlingit, la bocca aveva un’importanza simbolica fondamentale, legato al suo essere tramite che metteva in comunicazione spiritualità interiore e mondo esterno. Alla donna tlingit, dunque, il primo foro labiale veniva praticato al momento della sua iniziazione puberale (che ne segnava il momento dell’avvenuta maturità sessuale). Nel foro veniva inserito un oggetto circolare solo dopo le nozze. Labret più grandi erano riservati alle donne di rango sociale più elevato. Presso gli Eschimesi, il labret era invece prerogativa riservata agli uomini.
In India, piercing che interessino le narici, il setto nasale o le orecchie, sono pratica estremamente diffusa, soprattutto fra le donne, con una connotazione estetica molto evidente. Lo dimostra, fra l’altro, la fattura particolarmente pregiata dei gioielli che vengono inseriti.


b) EARS

Il lobo dell’orecchio è una delle zone più comunemente oggetto di piercing, ma possono esserlo tutte le zone cartilaginose sul padiglione auricolare, come l’elice (corrispondente alla parte alta dell’orecchio) o il trago, la piccola sporgenza che si trova davanti al meato uditivo esterno (tragus è detto il piercing che viene praticato in questo punto). Il foro praticato nel lobo può inoltre essere allargato fino ad ottenere il diametro desiderato inserendovi plug di diametro progressivamente crescente. Questo piercing richiede un processo piuttosto lungo ed è conosciuto come lobe stretching.

c) SEPTUM

E’ uno dei piercing più antichi, esso coinvolge il sottile lembo di pelle tra le narici.

d) NOSTRIL

Molto diffuso fra le donne indiane, fu adottato dalle hippie americane ed è oggi uno dei piercing più diffusi. E’ praticato nella pinna nasale o narice ed è di facile realizzazione.

e) EYEBROW

Attraversa la pelle del sopracciglio, di solito in verticale. Nel periodo di guarigione occorre evitare qualunque tipo di pressione sulla zona (per esempio evitare di dormire a faccia in giù), in quanto si tratta di un piercing che, specie se poco profondo, rischia facilmente il rigetto.

f) BRIDGE

E’ così chiamato perché attraversa, verticalmente od orizzontalmente, il ponte nasale, ossia la pelle del naso fra gli occhi.

g) TONGUE


E’ il piercing effettuato sulla lingua, sulla quale, peraltro, possono essere praticati fori multipli. Il piercer che lo esegue deve conoscere perfettamente l’anatomia della lingua, per evitare il rischio di un’emorragia. Il periodo di guarigione ha una durata piuttosto breve, di circa una settimana, durante la quale, però, il gonfiore della lingua provoca un certo fastidio. In questo periodo è necessario rispettare un’accurata igiene del cavo orale e l’assunzione di cibi liquidi. A guarigione avvenuta, scomparso il gonfiore, la barretta verrà necessariamente sostituita da una successiva di dimensioni ridotte.

g) CHEEK

E’ il piercing che attraversa la guancia, molto in voga fra i punk inglesi degli anni '70.


3.2.1 VISIO
3.2.2 CORPO
3.2.3 GENITALI MASCHILI
3.2.4 GENITALI FEMMINILI