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- Corpo:
a) Navel (ombelico)
b) Nipples (capezzoli)
c) Surface (su superfici piane)
- Pocketing
- Achilles
- Pubic
a)
NAVEL
E’ il piercing all’ombelico, uno dei
più antichi, largamente usato nell’antico Egitto come segno di regalità.
E’ un piercing che impiega molto a guarire, in cui il rischio di
rigetto è molto alto e rispetto al quale è necessario avere molte attenzioni.
Oltre ad un’accurata igiene, infatti, soprattutto nei primi periodi è
necessario evitare un abbigliamento che stringa molto la vita. Attualmente
è molto diffuso, soprattutto fra i giovani e considerato particolarmente
attraente.
b) NIPPLES
Piercing
che vanta anch’esso un’antica tradizione, quello ai capezzoli, adottato
dai centurioni romani come segno di virilità e coraggio. Fra le donne
si diffuse in Inghilterra durante l’età vittoriana, età in cui le aristocratiche
sembra vi ricorressero per aumentare la misura dei capezzoli. Questo piercing
può essere praticato in orizzontale, in verticale o persino diagonalmente.
c) SURFACE
Rientrano sotto questa denominazione generica
tutti i piercing effettuati su superfici piane del corpo (collo,
polsi, fronte, ecc…). Sono piercing di recente sperimentazione
che richiedono molte attenzioni, data la loro facilità al rigetto. Un
particolare tipo di piercing superficiale è il cosiddetto pocketing.
POCKETING[74]
Per “Pocketing” s’intende una tecnica
di inserimento di barrette d’acciaio (diritte o ricurve) nella pelle,
in modo tale che siano solo le estremità della barretta ad essere inserite.
In questo modo, essa sarà visibile all’esterno. L’effetto visivo è molto
simile a quello ottenuto attraverso la tecnica degli impianti cutanei,
ma in realtà le barrette sono semplicemente inserite superficialmente.
Rispetto alla tecnica delle impiantazioni sottocutanee, il pocketing,
è di più facile e rapida esecuzione e prevede, naturalmente, anche tempi
di guarigione ben più brevi. Il pocketing viene preferito ad altre
tecniche simili anche perché meno invasivo, più economico e, qualora venga
rimosso, lascia segni poco visibili e, rispetto alla gioielleria usata
per i piercing, è più difficile che si impigli o che venga strattonata,
riducendo così ulteriormente il rischio di eventuali traumi e conseguenti
infezioni. Il processo di guarigione ha più o meno gli stessi tempi richiesti
da un piercing e richiede le stesse attenzioni.
Quando il corpo viene attraversato da un oggetto estraneo, ha ben poche
alternative di reazione, se non espellerlo. Se si tratta di un oggetto
di grosse dimensioni, viene invece incapsulato e in qualche modo separato
dal resto del corpo. Questo è possibile a patto che l’oggetto sia relativamente
inerte e abbastanza superficiale da non impedire alcuna funzione corporea
interna. Questo è il principio che sottende il piercing e gli impianti
sottocutanei. Qualora invece l’oggetto estraneo sia di natura organica
e opponga resistenza al tentativo di rigetto attuato dal corpo, quest’ultimo
riuscirà, nel tempo, a eliminarlo frammentandolo. Altra alternativa è,
ovviamente, quella chirurgica
ACHILLES
Si tratta di un piercing profondo,
poco diffuso, inserito dietro il tendine achilleo.
PUBIC
Sotto questa definizione rientrano i piercing
che coinvolgono la zona pubica, maschile o femminile. In quest’ultimo
caso, il piercing è conosciuto come christina.
Jon W. Cobb, http://www.bmezine.com/pocket/970908/intro.html
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