4.1 DEFORMAZIONI PERMANENTI RELATIVE A: CRANIO, COLLO, ORECCHIO, LABBRA, DENTATURA E CAPEZZOLO
     
4.1.1 DEFORMAZIONE DELL’ORECCHIO
4.1.2 DEFORMAZIONE DELLE LABBRA
4.1.3 MODIFICAZIONE DELLA DENTATURA
4.1.4 DEFORMAZIONE DEL CAPEZZOLO

Presso i Masai, i Mursi, i Surma e i Sara-Kava sono state riscontrate pratiche di deformazione del labbro inferiore. Ai bambini veniva perforata questa parte delle labbra con una spina o un ago, alla cui estremità era annodato un filo che impediva la cicatrizzazione. In seguito, ogni due o tre mesi, all’interno del foro venivano inseriti dei bastoncini di diametro sempre maggiore, sostituiti poi con dei dischi di legno o di argilla. Col tempo, tra l’attaccatura del labbro (sia inferiore che superiore) e il labbro stesso, si formava uno spazio di notevoli dimensioni: tanto da poterci infilare un piattello labiale inferiore, talora di dimensioni ragguardevoli.
Fra queste popolazioni, l’inserimento di dischi labiali sempre più larghi era preceduto da un altro intervento sul corpo, che consisteva nella rimozione dei quattro incisivi inferiori per fare spazio al disco. Questa operazione di solito avveniva durante la pubertà delle ragazze. Le dimensioni del piattello indicano il valore della donna in termini di dote, ossia il cossiddetto “prezzo della sposa”. Più grande è il piattello, maggiore è il prezzo. Le donne si toglievano il piattello molto di rado, e certo non in pubblico o davanti ad estranei.
Presso i Mursi e i Surma l’uso del piattello è tuttora diffuso.