4.2 MODIFICAZIONE DELLA LINGUA
     
4.2.1 BIFORCAZIONE DELLA LINGUA (TONGUE SPLITTING)
4.2.2 ALLUNGAMENTO DELLA LINGUA (TONGUE LENGHTENING)
4.2.3 RIMOZIONE DELLA LINGUA (TONGUE REMOVAL)
Per “tongue splitting”, letteralmente traducibile come “scissione della lingua” s’intende la tecnica di biforcazione centrale della stessa, in modo che il risultato finale sia quello di una lingua anatomicamente simile a quella del serpente.
La biforcazione della lingua avviene, in alcuni casi, tramite perforazioni multiple, laddove i piercing vengono manipolati per aumentare il più possibile le dimensioni dei fori e quindi operando dei tagli tra una perforazione allungata (per tiraggio) e l’altra. Per il taglio si utilizzano spesso fili interdentali. Essendo questo un metodo lento e graduale, permette a chi vi si sottopone di abituarsi progressivamente ai cambiamenti che ne derivano, anche se non si può escludere che il dolore e qualche piccolo inconveniente persistano per alcune settimane. Per una biforcazione della lingua effettuata in modo professionale, ci si può rivolgere ad un chirurgo specializzato in interventi relativi al cavo orale. In questo caso, generalmente si interviene con il laser. Esiste inoltre la possibilità, meno costosa, di optare per un tongue splitting, effettuato, in maniera non professionale, attraverso l’uso di strumenti cauterizzanti.
Fra gli effetti collaterali, il cambiamento, anche se di solito trascurabile, nella pronuncia di alcuni suoni.

Il processo di guarigione, nel caso la scissione della lingua sia stata effettuata con il laser, prevede 1-2 settimane per una iniziale cicatrizzazione, un mese per un processo di guarigione completo. I rischi correlati a questa pratica sono, oltre a quello di emorragia e di infezione, quello che la lingua si gonfi al punto da bloccare le vie respiratorie.
La procedura di scissione della lingua è reversibile, grazie ad un’abrasione della parte interna del taglio, per poi procedere a riunire le due parti.[82]