4.10 BODY NULLIFICATION
     
4.10.1 CASTRAZIONE
4.10.2 NULLIFICAZIONE MASCHILE
4.10.3 NULLIFICAZIONE FEMMINILE
4.10.4 NULLIFICAZIONE DEL CAPEZZOLO

Come ha giustamente fatto notare Bruno Bettelheim[115], bisogna innanzitutto distinguere fra i vari tipi di castrazione praticati all’interno di culture preletterate:

a - castrazione rituale pretesa dalla Dea Madre;

b - castrazione punitiva (contro il nemico sconfitto, o contro colui che infrangeva le regole civili o religiose).


a - Questo tipo di castrazione si ritrova nell'ambito del culto delle Dee Madri (uno fra gli esempi più noti, il culto di Cibele), laddove, in cambio della grazia, a colui che ne traeva benefici veniva richiesta l'evirazione. Tale operazione implicava una femminilizzazione del mutilato, che, a partire da quel momento, oltre a dover indossare un abbigliamento rigorosamente femminile, doveva lasciarsi crescere i capelli. In realtà, ciò avveniva  solo per gli uomini al servizio della Dea Madre, come a voler significare una volontà, da parte della Dea, di renderli simili a sé.[116]

b - Nel caso della castrazione del vinto, può essere interpretata come tentativo, da parte del vincitore, di prendere possesso, attraverso l’evirazione, del potere virile della vittima.[117]

Per “castrazione” si intende la rimozione o la distruzione di uno o entrambi i testicoli. Il soggetto sottoposto a tale intervento viene detto “eunuco”. In alcuni casi, si può ricorrere a “castrazione chimica” tramite la somministrazione di ormoni, che provoca una temporanea disfunzione dei testicoli e relative modificazioni ormonali. In Occidente, gli eunuchi di cui si è a conoscenza (circa alcune centinaia l’anno) lo sono per ragioni mediche (cancro, diabete, ecc.).
La castrazione all’interno della scena fetish, invece, è piuttosto diffusa fra gli uomini, eterosessuali e omosessuali, ma non è possibile valutarne l’entità numerica. Secondo alcune stime, il loro numero oscillerebbe fra i 100 ed i 300 nuovi “volontari” ogni anno, cosicchè si tratterebbe di una “popolazione”di migliaia di persone.
Ma da cosa nasce il desiderio di rimuovere i propri testicoli?
Generalmente, la ragione primaria è rappresentata dal desiderio di mutilazione (di natura sessuale o generica). Il desiderio è piuttosto un’idea fissa. Seppure è vero che non si può sempre generalizzare, di fatto, nella maggior parte dei casi, sembra che alla base vi sia la spiacevole sensazione di assenza di auto-controllo sull’attività sessuale.
Estremamente eterogenea la fascia di popolazione che ricorre volontariamente a tale pratica.
Come si esegue una castrazione? I metodi principali:

1 -    Chirurgico:      attraverso l’incisione dello scroto, si procede alla rimozione dei testicoli.

2 -   Elastrator: si tratta di una metodologia estremamente dolorosa, che, oltretutto, richiede tempi estremamente lunghi. I testicoli vengono stretti alla base dello scroto fino a che se ne produce la “morte” per blocco della circolazione sanguigna (il che può durare 6 ore o più). Nelle prime 12 ore, il dolore è agonizzante, ma questo decresce sempre più fino ad annullarsi con la morte dei testicoli. A questo punto, questi possono essere tagliati senza provar dolore e senza che vi sia sanguinazione. Il bendaggio viene mantenuto fino a che l’area non sarà pronta per formare un insieme. Questo è, in genere, il metodo usato da chi svolge pratiche sado-maso, e, nonostante il dolore, è una pratica semplice e sicura e consente anche la rimozione dello scroto.

3 -  Burdizzo:    a causa del dolore sempre crescente, pochi sono coloro che eseguono su se stessi tale pratica. Essa consiste nell’uso di uno strumento che schiaccia e distrugge i vasi sanguigni che servono i testicoli con estrema rapidità. In seguito a questo “intervento”, le dimensioni dei testicoli si riducono, fino ad essere, eventualmente, riassorbiti dal corpo. Se il Burdizzo non viene chiuso abbastanza in fretta, i vasi sanguigni si dilatano, con il conseguente rischio di emorragie. In genere, coloro che hanno eseguito tale pratica con successo sono stati supportati da qualcuno che chiudesse il Burdizzo per loro.

4 -  altri metodi:     un surriscaldamento termico testicolare, prolungato nel tempo, può provocare, in taluni casi, castrazione.

Vi sono inoltre casi di castrazioni provocate da armi da fuoco o prodotte  da traumi subìti a livello testicolare. In generale, produce castrazione tutto ciò che impedisce l’afflusso di sangue ai testicoli.
In alcuni contesti sado-masochisti, lo scroto o i testicoli rimossi vengono persino mangiati, crudi o più frequentemente cotti (spesso cucinati in una salsa di funghi). Alcuni castratori ed eunuchi sono “cacciatori di trofei”, in questi casi essi si premurano di conservare i testicoli in formaldeide e gli scroti vengono invece tinti e conservati come sacchette.
Chi esegue la castrazione? Tre le categorie che se ne occupano:

1 -    Medici
Benché la castrazione eseguita da un medico chirurgo garantisca il margine di sicurezza più alto, è anche la soluzione più costosa. Inoltre, prima di eseguire un intervento, un urologo pretende che il suo paziente venga valutato da una perizia psichiatrica.


2 - Il fai-da-te
Molti sono coloro che optano per un intervento di auto-castrazione, a volte con il supporto di un amico.

3 -  I “praticoni”
Rientrano in questa categoria i cosiddetti “cutter”, appartenenti alla scena sado-maso, e persone che hanno appreso, attraverso l’esperienza, le procedure chirurgiche.

Anche se infrequente, uno dei rischi connessi alla castrazione è quello di contrarre un’infezione, ma ciò dipende, essenzialmente, dal rispetto delle norme igieniche. Altro rischio, certo più comune, specie se l’operatore non è un medico, è quello di emorragia, per cui, nell’eventualità, è bene che il soggetto venga subito sottoposto alle cure mediche necessarie. A castrazione avvenuta, il soggetto dovrà seguire una terapia ormonale sostitutiva a base di testosterone, che eviterà numerose complicazioni (aumento di peso, depressione, rischio di osteoporosi, ecc.).
Fra i possibili benefici: una diminuzione del rischio di cancro alla prostata o di infarto cardiaco.
Malgrado il soggetto castrato non produca liquido seminale, può però raggiungere l’eiaculazione. Molto dipende dalla terapia ormonale sostitutiva: laddove questa non venga seguita, il soggetto perderà il suo interesse e la sua capacità sessuale.[118]




[115] Bettelheim B., op. cit., p.107.
[116] Bettelheim B., op. cit., p.108.
[117] Bettelheim B., op. cit., pp.108-110.
[118] http://bmezine.com/extreme/free/faq/nullo.html

4.10.1 CASTRAZIONE
4.10.2 NULLIFICAZIONE MASCHILE
4.10.3 NULLIFICAZIONE FEMMINILE
4.10.4 NULLIFICAZIONE DEL CAPEZZOLO