3.3 TATUAGGI E PIERCING NELLA SCENA PUNK


I primi ad aver adottato >piercing e tatuaggi tribali sono stati i punk inglesi che ne fecero dei simboli di contestazione verso la società e di trasgressione dei costumi sociali.
Il movimento punk nasce in Inghilterra verso la metà degli anni '70 e successivamente si è esteso a tutta l’Europa e in America. Comune denominatore dei movimenti punk di tutto il mondo è il senso di nichilismo, di autodistruzione, la convinzione di non avere alcun futuro in una società, quella contemporanea, alienante ed egoista. Questo rifiuto ideologico del sociale viene espresso non solo da un particolare stile di vita, ma anche, visivamente, attraverso il look, assolutamente sciatto eppure curato nei dettagli: borchie, cerniere, manette, bondage, i capelli decolorati o coloratissimi, con le acconciature a cresta di gallo o alla mohicano, e con una quantità di anelli e spilloni infilati al naso, nei lobi, nelle guance. La ribellione al modello di vita borghese, alle convenzioni sociali, agli stereotipi, vengono esternati attraverso il look. I gruppi di punk sono uniti da una stessa ideologia, dallo stesso gusto estetico e da un certo masochismo di fondo e il piacere di marchiare e perforare la propria carne è inteso come manifestazione di superiorità e distacco dal comune stile di vita borghese. Tra i punk e gli squatter il tatuaggio svolge una funzione rituale iniziatica. Il tatuaggio, eseguito da un amico, in modo quasi sempre non-professionale, senza alcuna attenzione alle norme igieniche fondamentali, assume valore di iniziazione ed esprime, con tagli e le cicatrici, lo stile di vita scelto.
I motivi tatuati nella scena punk sono solitamente rappresentati da scritte che esprimono rabbia (“fuck you”, “hate”, ecc.) o simboli contro la società (la “A” di anarchia, per esempio), nomi di gruppi musicali appartenenti alla scena punk o immagini delle copertine dei loro dischi, teschi, pipistrelli, ragni e ragnatele sui gomiti, scritte sulle dita o rondini sul collo (comuni anche fra gli skinhead).
I tatuaggi diffusi nella scena punk, a volte rozzi, hanno però una grande forza comunicativa, danno voce alla rabbia e al desiderio di appartenere ad un gruppo con il quale condividere questo stesso malessere. Ai punk va il merito di aver riscoperto il tatuaggio tribale originario del Borneo, contraddistinto da motivi esclusivamente in nero (solo eccezionalmente, rosso e nero).
Inoltre, l’uso del piercing, in Occidente, è rimasto, per molto tempo, legato alla loro immagine.